Linda Zullo

Avvocato specializzato in Diritto di Famiglia


Di cosa si occupa l'Avvocato

È abilitata all'esercizio della professione di avvocato presso l'Ordine degli Avvocati di Bologna dal 2019, si occupa di diritto internazionale della famiglia che concerne la competenza e la legge applicabile in caso di separazione e divorzio quando uno o entrambi gli attori sono stranieri, il riconoscimento o l'esecuzione delle sentenze straniere in materia di diritto di famiglia, nonché le modalità di esercizio della responsabilità genitoriale, tra cui l'affido e il collocamento di minori, figli di coppie internazionali. Nell'ambito del diritto di famiglia si occupa altresì di contratti di convivenza, unioni civili e diritti LGBT.

Ella ha inoltre maturato esperienza in plurimi casi di sottrazione internazionale di minori verso paesi europei ed extra - europei. L'esperienza internazionale l'ha portata a guidare dal 2021 il team di avvocati di diritto di famiglia italiani nell'ambito di WILL - Worldwide Independent Lawyers League, una lega di 300 avvocati di 65 Paesi nel mondo.

L'Avv. Zullo si occupa inoltre di immigrazione, tutela dei diritti delle persone con disabilità con particolare riguardo all'istituto dell'amministrazione di sostegno e l'applicazione della legge c.d. “Dopo di noi”. Ha partecipato come relatrice in vari convegno aventi ad oggetto diritto di famiglia e minori e nel 2017 ha pubblicato per la Rivista Persona & Danno diretta da Paolo Cendon “Il diritto a conoscere le proprie origini: dall'irreversibilità alla possibilità di interpello” e “La culla per la vita: una garanzia di tutela per le madri in difficoltà” . Nel 2018, nell'ambito della collana “Periferie esistenziali” diretta da Annalisa Gasparre, ha pubblicato il volume dal titolo “L'anonimato della partoriente e il diritto dell'adottato a conoscere le informazioni sulla famiglia di origine”. Per la Rivista di diritto di famiglia e delle persone ha pubblicato il saggio “L'imposizione del giuramento all'aspirante cittadino disabile come forma di emarginazione sociale” Per il portale Giuffrè dedicato al processo civile “DeJure”, ha pubblicato il focus dal titolo “L'appello nel rito sommario di cognizione”. Nel 2022 per Giuffrè, nell'ambito della collana Officina del diritto, ha pubblicato il volume dal titolo “Come tutelare la disabilità nella crisi della famiglia”.

Pubblicazioni

Come tutelare la disabilità nella crisi della famiglia

Linda Zullo, Stefano Cera e Luana Albertini
L'opera affronta con un taglio pratico le problematiche che le famiglie, nelle quali è presente un figlio disabile, devono affrontare quando la coppia entra in crisi. Mediante esempi, cas...

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Anonimato della partoriente e diritto dell'adottato all' accesso alle informazioni sulla famiglia di origine

Linda Zullo
L'opera propone una disamina della filiazione, dalle modalità di accertamento, al rifiuto della madre di costituire un legame col figlio rimanendo anonima dopo il parto. Di questa tematic...

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Come tutelare la disabilità nella crisi della famiglia

Linda Zullo, Stefano Cera e Luana Albertini

L'opera affronta con un taglio pratico le problematiche che le famiglie, nelle quali è presente un figlio disabile, devono affrontare quando la coppia entra in crisi. Mediante esempi, casi pratici, e un ricco compendio di giurisprudenza, gli autori analizzano quali siano le modalità di applicazione delle misure di protezione del soggetto debole (come la tutela e l'amministrazione di sostegno) all'interno della coppia separata, divorziata o non più non convivente, sia in presenza di figli minori che di maggiore età.

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L'opera propone una disamina della filiazione, dalle modalità di accertamento, al rifiuto della madre di costituire un legame col figlio rimanendo anonima dopo il parto. Di questa tematica viene evidenziata anzitutto la trasversalità a tutte le ipotesi di dissociazione tra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Inoltre questa scelta della partoriente, implica come conseguenza l'adottabilità del nato e la sua impossibilità di conoscere la madre se non al compimento dei cento anni di età. E' sul bilanciamento degli interessi della madre e quelli del figlio che si snoda l'analisi dell'istituto del parto anonimo, ripercorrendo l'iter giurisprudenziale nazionale ed europeo, che ha contribuito, nel totale silenzio del legislatore, ad eliminare il carattere irreversibile della scelta di partorire in anonimato. Viene messo in luce in particolare il sistema francese che ha costituito un modello per il mutamento della concezione dell'istituto in oggetto nel nostro ordinamento. Infine si offre una comparazione con alcuni Paesi Europei in cui la scelta di partorire anonimamente non è prevista o lo è a differenti condizioni.

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Link per l'intervista dell'Avv. Linda Zullo sul canale YouTube di VD: https://www.youtube.com/watch?v=_asVDubvKSM Giulia ge...

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